Conto alla rovescia: – 55

Conto alla rovescia: – 55

Pare sempre più probabile che il “polo moderato” formato da Carlo Calenda e dal suo ego smisurato competa in solitudine.
Le ragioni sono essenzialmente due: da un lato l’incapacità di Carletto nel concepire sé stesso come un n.2, perché chi vive di “io io io io io” non è capace di dire “noi” e dall’altra la convinzione che – andando da solo – avrà l’autonomia e la visibilità necessarie per ottenere un pugno di voti in più.
Probabilmente è vero. Magari con questa strategia Azione potrà passare dal 4.8 al 6.2, ma dopo? Cosa sarà cambiato dopo? La mia sensazione è nulla, perché la corsa solitaria di Calenda non serve a indebolire la Destra – come si racconta in giro – ma, anzi, la rafforza.
La teoria del “Terzo Polo” è questa: un centro moderato e autonomo, che si richiami all’Agenda Draghi, può intercettare voto moderato, strappandolo alla coalizione di Destra e questo potrebbe portare a un pareggio tra i due poli e la possibilità per tale centro di essere l’ago della bilancia.
Temo sia illusorio. Quell’elettore centrista, conformista, europeista, moderato che ha in mente Calenda non vota a Destra, vota il PD. Ma mettiamo che io sbagli, mettiamo che tutti i gli elettori moderati della coalizione Meloni si spostino su Calenda e che quindi Forza Italia finisca per scomparire, quanti populisti ed estremisti che oggi sono in attesa di votare Fratelli d’Italia o Lega sceglierebbero Calenda? Temo nessuno.
Quindi, se oggi – potenzialmente – il blocco meloniano è attorno al 45%, anche se perdesse tutta la parte moderata (o detta tale) – cosa che non accadrebbe – resterebbe attorno al 35-36%, un muro non scalfitto dalla strategia calendiana, comunque superiore al dato del PD e dei suoi residui avversari. Quindi non cambierebbe nulla, tranne il fatto che la coalizione vincente sarebbe ancora più estremista.
C‘è infine l‘ultima annotazione. In questo grottesco gioco di ruolo che è diventata la politica italiana, Calenda ha deciso di essere il “vice Draghi”… “se Draghi non corre, allora ci sono io!”, “l’Agenda Draghi la porto avanti io!” e potrei continuare…
Carletto, diciamocelo tra noi. Tu non hai la competenza sopraffina di Draghi. Tu non hai il prestigio internazionale di Draghi. Tu non hai la discrezione di Draghi. Tu non hai le relazioni di Draghi. Tu non hai la gravitas istituzionale di Draghi. Carletto, tu non sei Draghi, almeno questo accettalo!
Autore: Marco Cucchini (C)

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