Conto alla rovescia: – 58

Conto alla rovescia: – 58

Rispunta fuori il ”Fattore R”, vale a dire il ruolo della Russia nel dirigere alcuni attori della politica italiana. Di queste ore sono tre notizie, ciascuna delle quali non smentita da esibizione di fatti che le dimostrino come non veritiera. I contatti tra Salvini e l’ambasciata russa nelle ore precedenti la caduta del governo Draghi, le telefonate tra Berlusconi e l’ambasciatore russo, dal quale si sarebbe fatto raccontare che l’Ucraina in realtà è l’aggressore, non l’aggredito e – infine – la notizia che l’aumento di sbarchi di migranti di questi ultimi giorni è agevolato dal “via libera” garantito dai porti libici sotto il controllo della banda di assassini nota come “Wagner”, mercenari spietati a libro paga di Putin.
Che la dittatura russa sistematicamente agisca per destabilizzare le democrazie occidentali è noto. Hanno interferito nel referendum indipendentista scozzese, poi in quello sulla Brexit, nella competizione Trump-Clinton e nelle elezioni politiche italiane del 2018. E qui mi fermo perché non ho abbastanza informazioni su altri casi, che non mi meraviglierebbe vi fossero.
Giorgia Meloni – dall’alto di non si sa quale piedistallo morale – dice che “garantisce lei” della collocazione europea e atlantica dell’Italia, ma francamente a me non basta. Se vi fosse in questo Paese un’opinione pubblica attenta e una stampa influente uno come Salvini dovrebbe essere costretto a ritirare la propria candidatura e rinchiudersi in un convento perché lo scandalo sarebbe di proporzioni tali da non lasciargli più respiro. Ma naturalmente nessuno chiederà conto al collaborazionista leghista delle proprie scelte o dei propri comportamenti e immagino che il tentativo russo di avvelenare la politica italiana continuerà imperterrito, sapendo bene che questo sventurato Paese è il ventre molle dell’alleanza, per la scarsa fedeltà nazionale di molti dei suoi politici e la stupidità dei suoi cittadini, pronti a credere a qualsiasi cosa purché dietro ci sia un beneficio fiscale.
Però una delle domande centrali della campagna elettorale dovrebbe essere proprio questa: volete un’Italia libera, indipendente e sovrana o volete diventare la colonia soleggiata di un despotato orientale?
Autore: Marco Cucchini (C)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *