Elezioni italiane 2.0: un like per esprimere il consenso

Elezioni italiane 2.0: un like per esprimere il consenso

facebook06/05/2013 – Esattamente come nelle presidenziali francesi e americane, anche in occasione delle elezioni politiche in Italia Facebook e Twitter sono andati per la maggiore. Non solo, hanno segnato un vero e proprio discrimine per la prima volta dalla nascita delle nuove piattaforme nell’engagement politico in Italia, diventando una vera e propria corsa ai fan.

Le elezioni italiane 2013 sono la riprova dell’avvento dei social network e del potenziale che essi hanno nell’ambito politico ed in particolare elettorale.

I contendenti di queste elezioni social sono stati fondamentalmente quattro:

  1. Il Partito Democratico – che ha usato prevalentemente i giornali;
  2. Il Popolo Delle Libertà – che ha basato tutta la campagna elettorale sull’uso spasmodico della TV;
  3. Il Movimento 5 Stelle – che ha basato tutto sul web e solo sul web;
  4. Lista Civica per Monti – un mix fra TV, giornali e settimanali.

Si parte dal seguente presupposto: da alcuni dati dell’Istat tratti dal report “Cittadini e nuove tecnologie” (20 dicembre 2012) emerge che il 55% delle famiglie italiane dispone di un accesso ad internet (32 milioni di utenti), il 59 % ha un computer. I maggiori utilizzatori del personal computer e di Internet sono i giovani tra gli 11 e I 34 anni (rispettivamente, oltre il 78% e oltre il 76%), il 90% degli italiani (da 11 a 74 anni) ha un telefono cellulare ed il 40% ha uno smartphone, infine il 10-15% degli italiani legge il giornale.

Se questo è vero, significa che tutti possiedono una TV e che pochi leggono il giornale, moltissimi hanno accesso ad internet (fisso o mobile) con il quale informarsi e interagire, a differenza dei primi due mezzi citati. Da sottolineare: la fascia dei “moltissimi con accesso ad internet” risulta essere proprio quella composta da persone votanti e maggiormente coinvolte dalle sorti della politica.

A Berlusconi, al fine di garantire al partito il raggiungimento del 30% dei voti alle scorse elezioni, è bastato usare massivamente la TV. Uomo delle televisioni, massimo presenzialista, comunicatore diretto con una discreta campagna marketing alle spalle, il leader del PDL è riuscito a mobilitare coloro che già l’avrebbero votato e un margine di delusi dal dissenso in seno al PD in occasione delle primarie (tendenzialmente renziani).

Grillo ha invece usato la Rete: una strategia che richiede, rispetto alle altre, il minimo sforzo per il massimo risultato. Ha scelto il blog personale come punto da cui irradiare la rete delle piattaforme del Movimento, ovvero i profili twitter, facebook e il sito. Interagisce attivamente divulgando informazioni, dando vita a dibattiti e presentando proposte. Non solo ha trasmesso un messaggio in prima persona, ma ha re-bloggato commenti di tutta Italia e alcuni dall’estero.

Bersani e Monti hanno invece usato una mobilitazione mista, tra TV e giornali.

Una possibile interpretazione potrebbe essere la seguente: gli italiani che guardano la TV vogliono messaggi semplici e diretti. Gli italiani che navigano su Internet sono compresi nella fascia tra i 20-40 anni e sono i più inclini a favorire nuove forme di politica e si sono mobilitati, votando in gran parte il M5S. Pochi italiani leggono i giornali e sono già politicamente orientati quando li sfogliano.

Il risultato è che Bersani e Monti hanno sostanzialmente parlato ai loro elettori, mentre Berlusconi e Grillo hanno raggiunto un bacino di utenza nazionale.

Dalle rilevazioni svolte durante il periodo di campagna elettorale risulta inoltre che tutti i protagonisti messi a confronto hanno incrementato i loro followers su Twitter. La crescita più consistente è stata registrata però da Beppe Grillo, con 15.049 nuovi utenti che hanno deciso di seguire il leader del Movimento 5 Stelle. Al secondo posto si piazza il Presidente del Consiglio, Mario Monti, l’ultimo dei politici citati a comparire sui social network, con 12.368 nuovi follower, seguito da Pier Luigi Bersani (9.147), mentre l’ex premier Silvio Berlusconi, nonostante sia il primo fra politici con una presenza notevole dalla sua ascesa sulla piattaforma digitale, ha perso 4.656 followers.

Nello specifico, per quanto concerne Facebook, tutti fanno registrare un aumento di fan/giorno. E’ il premier Monti però ad aggiudicarsi il risultato migliore in questo senso, con 2.237 nuovi fan al giorno; seguito da Beppe Grillo con 2.068 nuovi fan; Silvio Berlusconi, infine Bersani.

Se invece si prende in considerazione il numero totale di fan, ad oggi la classifica è la seguente:

Facebook

MS5 e Grillo in testa con 1,3 mln di fan;

Berlusconi al secondo posto con 509.000 fan;

Pierluigi Bersani al terzo posto con 97.920 fan;

Monti e Lista Civica ultimi classificati con 97.920 fan.

Facebook si rivela dunque il social network che riflette il risultato ufficioso, più di quello ufficiale.

Twitter

Beppe Grillo alias @beppe_grillo: 1.218.000 follower

Pier Luigi Bersani alias @pbersani: 345.000 follower

Mario Monti @SenatoreMonti : 255.000 follower

Silvio Berlusconi @SBerlusconi2013: 9.470 follower

Twitter invece ci rivela sorprese come l’incapacità del Pdl di gestire l’account, uno staff bersaniano più incline all’utilizzo dei 140 caratteri, un Mario Monti più affine alla comunicazione sintetica e un Grillo inafferrabile.

New entry: Matteo Renzi, un abile comunicatore 2.0 che oggi conta su 419.000 fan sul Faccialibro e 452.000 follower su Twitter (@matteorenzi), posizionandosi idealmente tra Bersani e Grillo. Nella descrizione del sindaco di Firenze è riportata una celebre frase di Thoreau: “Ma io non sono nato per essere costretto. Respirerò liberamente. Vedremo chi è il più forte”. La gara alla popolarità online continua, così come avanza l’idea delle nuove piattaforme digitali come indispensabili alla trasmissione del messaggio politico e della presentazione del candidato.

Tanja Lanza[articolo di Tanja Lanza. L’articolo rappresenta un breve paper della Tesi di Laurea relativa all’utilizzo dei social media in Politica] 

Qualcosa di più su Tanja…

Ventidue anni, cittadina del mondo. Laureanda in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Gorizia, appassionata di comunicazione politica, new media e marketing.

 

0 Replies to “Elezioni italiane 2.0: un like per esprimere il consenso”

  1. Non mi è piaciuta per nulla questa disamina,dati raffazzonati e gettati li senza un vero costrutto.Dà l’impressione di essere saggio breve, molto schematico, scritto da ragazzini delle superiori in procinto di diplomarsi.Speriamo in qualcosa di più per il futuro…

    1. Caro Marco, ti ringrazio per esserti preso il tempo di commentare un pezzo che non ti è piaciuto e ti assicuro che ripagherò il tuo tempo sfruttando al meglio la tua critica, che in quanto tale può sempre essere costruttiva. Sul fatto che l’articolo possa sembrare schematico mi trovi d’accordo poiché si tratta di un pezzo tratto da una tesi molto complessa ancora da discutere e se sei interessato all’argomento puoi tranquillamente contattarmi per altre osservazioni tramite i miei altri canali social.

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