Le elezioni? Roba da fumetti

Le elezioni? Roba da fumetti

manuale_per_vincere_le_elezioni13/02/2013 – Il francese Mathieu Sapin ha seguito per duecento giorni, fino alla vittoria, la campagna elettorale di François Hollande. E l’ha raccontata in un fumetto che ora esce in Italia con il titolo ‘Manuale per vincere le elezioni’. Qui racconta cosa ha imparato sulla politica. Con un consiglio anche per noi: non dimenticate le promesse non mantenute.

Si chiama Mathieu Sapin ed è un fumettista francese di 38 anni. Ma per duecento giorni è stato anche altro: un giornalista “embedded” nell’entourage della campagna elettorale di François Hollande. La cronaca (a fumetti) di quell’esperienza è stata pubblicata sul quotidiano ‘Libération’ e poi raccolta in ‘Manuale per vincere le elezioni’, ora edito in Italia per le edizioni Bao Publishing.Tra un dialogo e un disegno colorato, Sapin ci svela i trucchi utili per ottenere la conquista del consenso. Li ha studiati in quei giorni, guardando la campagna elettorale fruttifera di un uomo che ha puntato tutto sui fatti e pochissimo sul carisma personale.Sulla copertina del libro, in alto, si legge: Come il candidato Hollande è diventato fancese nella testa e nel cuore dei francesi.
Noi, abbiamo provato a chiedergli qualche consiglio sui sentimenti degli italiani verso le elezioni, su quelli dei candidati. E dei giornalisti. Immaginando un (im)probabile fumetto bianco rosso e verde, disegnato al di là delle Alpi.Tre consigli per gli italiani che devono andare a votare.
Ricordatevi le promesse di Berlusconi. Ricordatevi quelle che ha mantenuto. Smettete di pensare che all’estero tutto vada meglio.

Come si vincono il 24 febbraio le lezioni in Italia secondo lei?
Promettendo di abolire i privilegi della casta politica. E poi facendolo davvero.

Al bar sport ci sono una donna anziana, un uomo e un giovane liceale. Di cosa parlano?

La donna: «Se la prendono sempre con gli stessi, questi disgraziati! Ma che non si azzardino a toccarci le pensioni!»
Uomo: «Quello che ci toglie la tassa sulla casa, io lo voto»
Liceale: «Oh, vedetevela un po’ voi, io mi chiamo fuori»

Un bus va alla conferenza stampa dei candidati: quali battute si scambierebbero due giornalisti?
«Dov’è che si mangia, a pranzo, oggi?»

Cosa non hanno imparato gli italiani secondo lei sulla politica?
In realtà sembrano avere un problema di memoria, vista la rimonta nei sondaggi di Berlusconi.

Cosa ha scoperto dei nostri politici?

So ciò che ne dicono i giornali francesi e gli amici italiani che vivono in Francia, che per lo più sono, almeno a parole, molto critici sul centro destra.

Immagini l’ultimo tweet #elezioni della campaga elettorale di Berlusconi, l’ultimo di Monti e l’ultimo di Bersani.
Berlusconi: «E ora stappiamo lo champagne: mi sposo, ragazzi!»
Bersani: «L’Italia solidale è con noi»
Monti: «Faccio affidamento sul senso di responsabilità degli italiani»

Le tre parole che non devono mai mancare per apparire convincenti.

Equità fiscale, salvaguardia delle pensioni, crescita.

La persona che più l’ha fatta divertire guardando la politica italiana. E quella che l’ha spaventata.
Nel primo caso Berlusconi: il silicone ne ha ormai compromesso la materia grigia.
Nel secondo Grillo: la polemica sulla strana eminenza grigia del suo partito è piuttosto inquietante. E i suoi propositi su Europa ed economia sono demagogici.

A cosa somiglia secondo lei la politica?

In Italia, a una commedia di Totò. E’ genialmente improvvisata.

Il miglior politico di tutti i tempi e nel mondo.
Forse Obama. Riesce a gestire un’opposizione feroce e a portare a compimento numerose riforme.

A un giovane che vuol fare politica cosa consiglierebbe?
La gaia scienza di Nietzsche. La democrazia in America di Toqueville.

Cosa può insegnare la Francia sulla politica? E cosa deve imparare?
Da noi il senso e l’organizzazione dello Stato sono sicuramente più forti. La politica dovrebbe però diventare più reattiva e pragmatica.

Meglio fare il politico che…
A quanto pare, in Italia è meglio di qualunque altra cosa: si lavora tre giorni a settimana per cinque anni e poi si ha la pensione per tutta la vita, giusto? Che cosa mai potrebbe competere con un trattamento simile?

Fonte: espresso.repubblica.it | Autore: Rossana Campisi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *