Intrugli e garbugli della nuova legge elettorale

Intrugli e garbugli della nuova legge elettorale

Post rapido e maligno sulla probabile “nuova” legge elettorale. Ho letto il testoapprovato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato in sede referente e penso di essere in grado di riassumerlo per punti…

  1. Il sistema di riparto è proporzionale, con 4 sbarramenti diversi (4 -5 – 7 e 20%) e utilizzo del sistema d’Hondt.
  2. E’ previsto un premio di maggioranza coalizionale nell’ordine del 12.5%.
  3. In ogni circoscrizione ogni partito presenterà due liste: una lista “aperta” (2/3 degli eligendi) e una lista bloccata (1/3 degli eligendi). Per essere ammessa, ciascuna lista dovrà avere almeno 1/3 dei propri candidati appartenenti a sesso diverso.
  4. Il cittadino può esprimere fino a due preferenze, che dovranno andare a candidati di genere diverso, altrimenti la seconda preferenza viene annullata.
  5. Nell’attribuzione dei seggi, in ogni circoscrizione 2/3 degli eletti verranno individuati in base al maggior numero di preferenze ricevute e il rimanente terzo sarà tratto dalla lista bloccata.
  6. In caso di due eletti, uno sarà dalla lista aperta e uno dalla lista bloccata.
  7. In caso di un solo eletto, prevarrà quello della lista bloccata.

Veniamo alle osservazioni e/o alle critiche

a) Viene mantenuto gran parte dell’impianto perverso del vecchio “Porcellum“: liste bloccate, sbarramenti multipli che non sbarrano, premio di maggioranza non vincolato al raggiungimento di un quorum.

b) Non si capisce la logica della creazione di due liste: quella aperta e quella bloccata. Detto meglio, a che serve quella bloccata?

c) Non si capisce la logica di un premio di maggioranza che non garantisce la maggioranza. Il premio è del 12.5%, quindi se un partito o coalizione di partiti dovesse ottenere, poniamo il 35% (grosso modo il dato attuale di PD + SEL + IDV), avrebbe solo il 47.5% dei seggi, quindi non sarebbe in grado di formare il governo. Ora, il premio di maggioranza è già un obbrobrio di per se, ma se non serve neppure a formare un governo, allora a che serve?

d) Perché prevedere 4 diversi sbarramenti? Presto detto, a tutelare tutti: il 5% per i partiti che vanno da soli, ma il 4% per quelli che si alleano (e quindi di nuovo la logica delle alleanze fittizie, non per governare, ma per entrare in Parlamento) e il 7% su base circoscrizionale in almeno 4 regioni (solo per garantire la certezza di una rappresentanza della Lega Nord) e il 20% per le minoranze linguistiche.

e) Il testo prevede un premio di maggioranza nazionale al Senato. Quello che nel 2005 aveva respinto Ciampi perché in violazione dell’art. 57 della Costituzione. Da allora, la Costituzione non è cambiata, ma l’inquilino del Quirinale sì… vediamo che succede

f) La legge si compone di solo 4 articoli. “Figo, sarà facile leggerla, quindi!”. Invece no, perché in violazione di ogni principio base di legistica (e anche della filosofia dell’art. 72 della Costituzione) il testo è contorto e incomprensibile e – soprattutto – praticamente non esiste una divisione per articoli, ma per “macroarticoli”. Infatti, l’art. 1 (sistema elettorale della Camera) è composto dalla bellezza di 3200 parole e oltre 20.000 caratteri. Alla faccia della leggibilità e conoscibilità…

g) Dulcis in fundo, la clausola “salvapoltrona”: se nella circoscrizione un partito esprime un solo eletto, questo va tratto dalla lista bloccata. Quindi il candidato A prende 50.000 preferenze, il candidato B ne prende 80.000 e il candidato C è un gerarca paraculo nella lista bloccata che nessuno conosce, si elegge il gerarca paraculo…

E così, questo è quanto. Dal Porcellum al Paracullum

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