Primarie Usa a New York, la sfida Clinton-Trump in grafici

Primarie Usa a New York, la sfida Clinton-Trump in grafici

Tutto lo Stato di New York è con Donald Trump, o quasi.
Osservando le mappe elettorali dalle Primarie americane del 19 aprile 2016 la ‘marea rossa’ dimostra chiaramente che tutti gli elettori repubblicani si sono schierati con il magnate newyorkese.
Il successo è stato schiacciante in ogni contea della Grande mela soprattutto a Staten Island, dove i voti hanno toccato quota 82%.
MANHATTAN SCEGLIE KASICH. L’unica zona della città che gli ha preferito John Kasich è stata Manhattan (il minuscolo spazio blu in basso alla cartina), cuore finanziario d’America che non ha mai amato il ciclone Trump.
Me nel resto dello Stato ha pesato la sua appartenenza e i suoi valori newyorkesi, che di fatto hanno condannato anche Ted Cruz incapace di battere gli altri due candidati in nessuna delle contee.
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Mappa delle Primarie repubblicane nello Stato di New York divisa per contee con le percentuali di voto dei candidati (i dati compaiono cliccando sulla cartina).
Tra i democratici la Clinton ha conquistato la metropoli prendendosi l’intero Stato.
SANDERS K.O. NELLA SUA BROOKLYN. Rispettando i pronostici della vigilia l’ex First Lady ha vinto in tutte le contee intorno alla Grande mela battendo Sanders anche nella sua Brooklyn.
Al senatore del Vermont è rimasta solo la provincia, dove l’ex segretario di Stato ha conquistato quattro contee.
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Mappa delle Primarie democratiche nello Stato di New York divisa per contee (i dati compaiono cliccando sulla cartina).
HILLARY PIACE ALLE DONNE. Molto spesso nel corso della campagna elettorale Hillary Clinton e i suoi sostenitori hanno invocato il voto delle donne che in alcune circostanze hanno preferito Sanders, ma nel caso di New York il voto femminile è tornato dalla senatrice democratica.
Oltre il 59% dei votanti era donna e di queste il 63% ha dato il suo sostegno alla Clinton.
Ancora però non è riuscita a conquistare il voto degli under 30.
AI GIOVANI PIACE SANDERS. I giovani nella fascia tra i 18 e 44 anni oltre il 55% hanno preferito il “rosso” Bernie Sanders. Dato che risalta ancora di più osservando la fascia tra i 18 e 24 anni con oltre l’81% delle preferenze al senatore del Vermont.
Tutt’altro discorso tra i repubblicani. Trump piace a tutti, giovani, donne e uomini in modo indistinto.
A New York ha conquistato il 63% dei voti maschili e il 57 di quelli femminili riuscendo a sfondare anche tra i giovani con il 50% di preferenze.

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BERNIE NON CONVINCE LE MINORANZE. Secondo diversi analisti una delle ragioni della sconfitta del senatore del Vermont deriva dalla sua incapacità di attirare il voto delle minoranze.
L’elettore di Sanders oltre che giovane è maschio e bianco.
Le comunità afroamericane hanno votato in massa per la Clinton con percentuali che hanno superato il 70% come nel caso del Bronx.
Anche i latinos hanno scelto la senatrice democratica lasciando a Sanders solo il 36% delle preferenze.
Sul fronte repubblicano, oltre il 90% degli elettori che hanno partecipato alle Primarie di New York erano bianchi, mentre il voto afroamericano non è andato oltre il 3%.

L’ISTRUZIONE? NON CONTA. Se in altre elezioni il livello di istruzione aveva influenzato la corsa, in queste Primarie pare non essere così.
Tra i democratici tutti hanno votato per Hillary Clinton.
Fra gli elettori con un livello di istruzione più basso le percentuali arrivano al 70%, ma anche tra laureati e dottorandi le preferenze vanno sempre in direzione dell’ex First lady.
Anche tra i repubblicani il livello non ha influito. Da chi non è andato oltre la scuola superiore fino a chi ha fatto studi post laurea, tutti hanno scelto Trump.

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I REDDITI BASSI SCELGONO CLINTON. Se si osserva il voto a partire dagli stipendi bassi stupisce il mancato successo di Sanders.
Durante la campagna elettorale il senatore di Brooklyn ha puntato molto sulla lotta alle disuguaglianze sociali cercando il voto dei più poveri, ma a ben vedere chi ha redditi inferiori continua a preferire Hillary Clinton.
Il 58% degli elettori che guadagna meno di 50 mila dollari l’anno ha votato per la senatrice. Stesso discorso nei repubblicani dove indipendentemente dal reddito tutti hanno votato per Trump.

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Fonte: lettera43.it | Autore: Alberto Bellotto

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