Twitter e la politica in 140 caratteri, uno studio

Twitter e la politica in 140 caratteri, uno studio

29/04/2014 – Un libro analizza la pratica del live tweeting e la centralità della piattaforma per i media tradizionali.

L’uso di Twitter in politica da parte delle élite, delle non élite e le loro interazioni è spesso protagonista di una ricca aneddotica, ospitata sui media, più raramente oggetto di analisi scientifica. Un volume colma questo vuoto con una serie di analisi che attingono dati dalle elezioni primarie del centro sinistra del 2012 e delle politiche del 2013. Il volume si intitola «La politica in 140 caratteri. Twitter e spazio pubblico », a cura di Sara Bentivegna, pubblicato da Franco Angeli Editore (pagine 224, euro 29).

 

Si analizzano la pratica del live tweeting in occasione del confronto televisivo tra i candidati leader del centro sinistra; il ricorso sistematico a Twitter da parte dei media tradizionali per costruire il racconto della politica; le conversazioni che si sono intrecciate tra i cittadini e la diffusione di battute e giochi di parole sui temi al centro dell’agenda politica. I dati raccolti restituiscono un quadro nel quale si individuano frequenti forme di ibridazione (tra media, temi e contesti) nonché un flusso ininterrotto di interazioni discorsive che coinvolge attori politici, giornalisti, cittadini, sostenitori e militanti.

È sufficiente gettare uno sguardo alle pagine della stampa, ascoltare un notiziario o seguire un programma televisivo per imbattersi nella citazione di un tweet o, più in generale, di Twitter. Nonostante le dimensioni della platea di utenti nel nostro paese siano tuttora ridotte – meno di quattro milioni – Twitter sembra essere divenuto un crocevia attraverso il quale passano flussi comunicativi e informativi che innervano il tessuto delle società contemporanee. La centralità della piattaforma della comunicazione in 140 caratteri è ancora più evidente nell’ambito della dimensione politica, all’interno della quale si muovono e interagiscono tanto gli appartenenti alle tradizionali e’lite (politici e media) che i membri delle non e’lite. L’uso di Twitter è spesso protagonista di una ricca aneddotica, ospitata dagli stessi media mainstream, ma è più raramente oggetto di analisi scientifica. Il volume si pone l’obiettivo di colmare tale vuoto tramite l’offerta di elementi empirici circa le caratteristiche del nuovo spazio pubblico.

Approfittando delle elezioni primarie del centro sinistra del 2012 e delle politiche del 2013, è stata realizzata un’analisi sugli usi della piattaforma ad ampio raggio: dalla pratica del live tweeting realizzata in occasione del confronto televisivo tra i candidati alla guida della coalizione del centro sinistra, al ricorso sistematico a Twitter da parte dei media tradizionali per costruire il racconto della politica; dalle conversazioni che si sono intrecciate tra i cittadini alla diffusione di battute e giochi di parole sui temi al centro dell’agenda politica. I dati raccolti restituiscono un quadro nel quale si individuano frequenti forme di ibridazione (tra media, temi e contesti) nonché un flusso ininterrotto di interazioni discorsive che coinvolge attori politici, giornalisti, cittadini, sostenitori e militanti.

Sara Bentivegna insegna Comunicazione Politica e Teorie delle comunicazioni di massa e dei nuovi media presso l’Università degli Studi di Roma «Sapienza». Da anni si occupa del rapporto tra nuove tecnologie della comunicazione e politica. Tra le sue pubblicazioni: Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in internet (a cura di, FrancoAngeli, 2012); The Economic Impact of Digital Technologies. Measuring Inclusion and Diffusion in Europe (a cura di, con Guerrieri P., Edward Elgar, 2011); Disuguaglianze digitali. Le nuove forme di esclusione nella società dell’informazione (Laterza, 2009).

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