Il blog di Grillo perde la faccia e i follower

Il blog di Grillo perde la faccia e i follower

Se il 2016 non si era concluso bene il 2017 inizia nel peggiore dei modi per il Movimento 5 Stelle. Anno nuovo, inciampo nuovo. Questa volta la buccia di banana non è stata calpestata nella capitale d’Italia, ma nel cuore dell’Europa che conta.

A Bruxelles Grillo ha incassato una figuraccia politica da record. In mattinata il suo blog annunciava urbi et orbi l’ingresso del movimento nell’Alde, il gruppo dei liberali europei. Dopo poche ore e tanti commenti contrari alla decisione votata dai militanti è arrivata la doccia fredda: l’Alde ha sbattuto la porta in faccia a Grillo. Quando ormai la frittata era fatta e iniziavano a nascere i primi malumori in rete dal blog è partito il solito post che chiamava in causa i poteri forti, “L’establishment è contro il MoVimento 5 Stelle”.

Questa volta però il risultato è stato controproducente: sul web e in particolare su Twitter #establishment è stato utilizzato dagli utenti per ironizzare sulla scusa utilizzata da Grillo per giustificare l’incidente politico. Associato a questo hashtag c’era ovviamente #Alde, che è stato l’ottavo argomento più discusso nella twitter-sfera italiana.

Su questo tema si sono riversati importanti influencer satirici per fare ironia sulla debacle di Grillo. Il profilo @Kotiomkin (12.800 follower) ha postato su #Alde uno dei tweet più condivisi (87 retweet, 179 like), “Già fallita l’alleanza #M5s – #ALDE. Stasera si vota sul blog per provare ad entrare almeno all’Isola dei Famosi. #grillini”. Un altro account satirico molto popolare, @Labbufala (25.400 follower), ha postato il seguente tweet (71 retweet, 179 like), “Costola fratturata per Di Maio: è caduto dagli specchi mentre cercava di giustificare la scelta di Grillo. #ALDE”.

È da tempo che registriamo come il blog di Grillo stia perdendo la sua capacità di organizzare, come in passato, campagne web in grado di “proteggere” la reputazione online del movimento. Infatti gli inciampi per il Movimento 5 stelle ci sono stati anche prima di oggi o delle vicende romane legate alla giunta Raggi. Come non ricordarsi della pioggia di critiche piovute all’indomani del caso Quarto, con la sindaca Rosa Capuozzo finita nella bufera per i presunti condizionamenti della camorra sulla sua elezione. Oppure il post di Grillo sulla stepchild adoption, interpretato dall’opinione pubblica come un dietrofront sui diritti civili.

La differenza stava nel fatto che ai tempi il blog di Grillo otteneva un elevatissimo livello di coinvolgimento sul web tale da sviare l’attenzione dai casi più spinosi. Esattamente un anno fa sul blog di Grillo venivano scritti ben 12 post contro importanti esponenti del partito democratico con il risultato di raggiungere circa 70mila condivisioni su facebook e lanciare nei topic trend di twitter gli hashtag del movimento.

Oggi il principale strumento dei 5 stelle riesce a ottenere più o meno gli stessi numeri, senza però risultare determinante nel monopolizzare l’attenzione dell’opinione pubblica digitale. Il termometro di questo declino della capacità di interazione di Beppe Grillo ce la può dare il social media più utilizzato nel nostro paese.

Il post scritto da Grillo su facebook per spiegare quanto successo a Bruxelles ha ottenuto 2mila mi piace, 1,6mila commenti e 1,5mila condivisioni. Quello che in questo momento sembra il suo avversario più popolare in rete, Matteo Salvini, gli ha risposto – “Grillo e i 5 Stelle hanno provato senza nemmeno riuscirci a vendersi ai poteri forti europei” – ottenendo un livello di coinvolgimento (26mila mi piace, 2mila commenti, 1,7mila condivisioni) nettamente superiore.

Autore: Guido Petrangeli | Fonte: Huffingtonpost.it

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