Bernardo Carpiniello, professore ordinario di psichiatria: Trump ha parlato alla pancia dell’America

Bernardo Carpiniello, professore ordinario di psichiatria: Trump ha parlato alla pancia dell’America

Donald Trump ha conquistato la Casa Bianca perché “è stato in grado di parlare alla ‘pancia’ dell’America, se con questa espressione si intende la capacità di intercettare i bisogni strutturali, più sentiti e profondi, e per certi versi poco ragionati, del Paese”. Con i suoi messaggi e le sue promesse, “alcune certamente poco realizzabili”, il tycoon “ha fatto leva sugli istinti di base” degli elettori, complice “un momento di forte crisi internazionale, di recessione economica e di paure ancestrali legate anche all’emergenza terrorismo“. E’ l’analisi di Bernardo Carpiniello, professore ordinario di psichiatria all’università di Cagliari e presidente eletto della Sip (Società italiana di psichiatria), di cui assumerà la guida nell’aprile 2017.

Sentito dall’AdnKronos Salute, l’esperto ci tiene a fare una precisazione: “Non voglio certo improvvisarmi sociologo o analista politico, ma parlo da uomo comune che svolge la sua professione”. Ciò premesso, “per gioco, per ‘divertissement’ – afferma – posso solo considerare che dietro a un voto ci sono le istanze degli elettori, che vengono soddisfatte da parte di chi fa una certa campagna elettorale. In questo senso – spiega Carpiniello – mi sembra evidente che alcuni dei temi proposti da Trump gli hanno fatto buon gioco“, proprio perché rispondevano a “istanze che dal punto di vista antropologico, sociale e culturale sono nel cuore di una parte degli statunitensi. Non le minoranze”, bensì gli americani ‘doc’ di talune aree degli Usa.

Il repubblicano si è presentato come “il difensore dell’America e di alcuni suoi valori, il paladino della sicurezza del Paese“, in un contesto storico, sociale ed economico in cui tante ombre hanno reso ancora più ricettivo un elettorato già sensibile a certi messaggi, osserva lo psichiatra.

“Per esempio – esamina Carpiniello – quello sul valore della protezione personale e sulla salvaguardia del possesso delle armi, argomenti da sempre molto sentiti negli Usa a livello culturale, sociale e ideologico”. Un altro filone ‘azzeccato’ della campagna elettorale di Trump è stato “quel tanto di protezionismo economico, quel mettere prima gli interessi della nazione rinunciando a una visione di collaborazione internazionale”. La volontà, perlomeno dichiarata, di “difendere gli interessi dell’America ad esempio rivedendo i contratti internazionali“. Con questo il rivale di Hillary Clinton ha cavalcato “un atteggiamento americano da sempre un po’ ritroso a sostenere gli interessi altrui”, se percepiti a discapito dei propri.

Un altro messaggio risultato vincente è stato “il rifiuto dell’immigrazione, motivato da ragioni economico-sociali del tipo ‘vengono qui e ci tolgono posti di lavoro'”, prosegue lo psichiatra. Poco importa se “magari sono mestieri che gli americani non vogliono più fare”. L’argomentazione ha avuto lo stesso “una forza dirompente: veniamo prima noi, rifacciamo grande l’America”. E infine lo ‘spauracchio’ del terrorismo, agitato dal candidato repubblicano “come minaccia prettamente di matrice religiosa, esterna o che arriva comunque da culture diverse da quella americana”.

Tutte parole rivolte a un popolo molto attento ai temi toccati, reso ancora più vulnerabile dal periodo che sta vivendo l’Occidente ‘sotto attacco’. Parole dette bene, almeno a giudicare da quanto netto è stato l’esito delle urne. “Dal punto di vista della tecnica di comunicazione – nota infatti Carpiniello – sembra aver premiato Trump l’essere riuscito a dare messaggi chiari, semplici e precisi su temi particolarmente sentiti. Una comunicazione politica di massa che a volte funziona. Poco importa se questi messaggi implicano delle promesse, e se queste promesse suonano in gran parte irrealizzabili. In quel momento l’elettorato non realizza“. Si è convinto, e ha deciso di bocciare una politica di professione per portare un ‘outsider’ nella stanza dei bottoni.

Fonte: adnkronos.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *