Storia di Ipazia d’Alessandria

Storia di Ipazia d’Alessandria

ipazia06/06/2013 – Gli ultimi avvenimenti che stanno purtroppo accadendo in Turchia mi hanno spinto a una riflessione sulle tragiche conseguenze del fondamentalismo religioso, in particolar modo nei confronti delle donne e quale esempio migliore quello di ricordare la drammatica vicenda di Ipazia d’ Alessandria, prima scienziata vittima del fondamentalismo religioso.
Ipazia nasce ad Alessandria d’Egitto intorno al 370 D.C., figlia del matematico Teone.
Fu barbaramente uccisa nel marzo del 415, vittima del fondamentalismo religioso che la identificava come nemica del Cristianesimo.
Malgrado l’amicizia e la stima di Sinesio, vescovo di Tolemaide, i fondamentalisti temevano la sua filosofia neoplatonica e la sua libertà di pensiero, in quanto donna e per la grande influenza che, come pagana, aveva sulla comunità cristiana di Alessandria.
Il suo assassinio è stato un altro atroce episodio di quel rifiuto della cultura e della scienza che si era già sviluppato molto tempo prima della sua nascita, con la distruzione, nel III D.C., della straordinaria biblioteca alessandrina, bruciata dai soldati romani.
Anche dei suoi scritti purtroppo non è rimasto nulla, se non le lettere di Sinesio che la consultava abitualmente.
Dopo la morte di Ipazia molti dei suoi studenti lasciarono Alessandria e iniziò il declino della città divenuta simbolo della cultura antica e il cui gioiello era proprio la sua grandiosa biblioteca.
Ipazia rappresenta anche oggi il simbolo dell’ amore per la verità, per la ragione e per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio inizia un lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tentò in ogni modo di soffocare la ragione.
E purtroppo, come possiamo assistere ai giorni nostri, il fondamentalismo non è morto, anzi, ancor oggi si uccide e si fa uccidere in nome della religione.
La vera storia di Ipazia ci insegna quale e quanto pervicace possa essere l’odio per la ragione, il disprezzo per la scienza e l’ incapacità di rispettare questa figura di giovane donna che ha sacrificato la propria vita in nome della scienza, in nome della verità.
E’ una lezione da non dimenticare.

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Autore: Alexsandra Panama

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