Sondaggi, Berlusconi cresce su Pd e Sel

Sondaggi, Berlusconi cresce su Pd e Sel

25/04/2013 La crisi del centrosinistra spinge Pdl e Lega a +4. Mentre il Movimento 5 Stelle conferma i dati del voto di febbraio. Tutti i numeri a confronto

a crisi interna del Partito Democratico e le indecisioni del centrosinistra nell’elezione del nuovo presidente della Repubblica spingono in alto il consenso del centrodestra di Silvio Berlusconi. Stando infatti alla media dei sondaggi politico-elettorali realizzati negli ultimi dieci giorni, in caso di ritorno anticipato alle urne la coalizione di Pdl e Lega Nord conquisterebbe circa 4 punti percentuali di voti in più sul centrosinistra composto da Pd e Sel ed oltre 8 in più rispetto al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Gli ultimi sondaggi sul consenso ai partiti

Gli ultimi sondaggi sul consenso ai partiti

CENTRODESTRA AL 33,5% – Per la precisione lo schieramento di centrodestra è salito oggi al 33,5% di consenso (4,4 punti in più rispetto alle Politiche del 24 e 25 febbraio) ed oscilla dal 31% segnalato dall’istituto Piepoli (sondaggio realizzato il 15 aprile e diffuso il 17 dal sito Affaritaliani) al 35,3% indicato da Scenari Politici (interviste web effettuale nel periodo 15-19 aprile). Il Popolo della Libertà, che due mesi fa si era fermato al 21,6%, viene stimato mediamente al 26,6%, muovendosi dal 25% netto di Ipr Marketing (rilevazione del 16 aprile per il Tg3) al 28,2% di Ipsos (dati resi noti martedì scorso durante la trasmissione Ballarò). LaLega Nord, intanto, si mantiene in linea con i risultati delle ultime elezioni (intorno al 4%). EFratelli d’Italia, il nuovo partito di Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, varia dall’1,2 al 2,1%. La Destra di Francesco Storace, infine, non supera mai l’1% (indicato dall’istituo triestino Swg nel sondaggio realizzato il 16 e 17 febbraio per il programma Agorà).

CENTROSINISTRA AL 26,9% – Il centrosinistra si ferma al 29,6% di media e non supera mai il 31% che costituisce il livello minimo ottenuto dalla coalizione di Berlusconi. Il valore più basso per lo schieramento alle elezioni guidato da Pier Luigi Bersani, il 26,4% (3,1 punti in meno rispetto alle Politiche di febbraio), viene registrato da Emg (sondaggio effettuato il 18 e 19 aprile per il Tg di La7). Il Partito Democratico si ferma al 25,1% medio (-0,3 punti in due mesi) e non supera mai il 27% (dato Swg), mentre Emg segnala un crollo al 20,3%. Le divisioni tra i Democratici ridanno vigore a Sinistra Ecologia Liberta (3,2% alle Politiche) che nelle ultime settimene aveva confermato il livello di consenso emerso alle elezioni. Ora il partito di Nichi Vendola (3,8%) si sta avvicinando alla soglia di sbarramento prevista dal Porcellum per le liste non coalizzate (4%). Le altre liste della coalizione, infine, come alle ultime Politiche, se si ritornasse oggi alle rune non riuscirebbero a portare più di un punto di consenso.

MONTI ALL’8,1% – Si stabilizza intorno all’8% di voti potenziali il bacino elettorale dello schieramento di centro guidato da Mario Monti (10,5% a febbraio). La media dei sondaggi di oggi conferma per l’Udc lo stesso dato delle ultime elezioni (1,8%), ma segnala un tracollo della lista finiana Futuro e Libertà, che per Tecné (rilevazione del 18 aprile per SkyTg24) e Lorien Consulting (dati del 21 e 22 aprile diffusi da Italia Oggi) vale solo lo 0,1%. Scelta Civica, infine, viene stimata mediamente al 6,1% (-2,2 punti rispetto alle Politiche) ed oscilla dal 5% netto indicato da Scenari Politici all’8% di Ipsos.

GRILLO AL 24,9% – Il Movimento 5 Stelle (25,5% a febbraio) si conferma terza coalizione del Paese con un consenso che si aggira intorno al 25% (24,9%). Il partito di Grillo non scende mai al di sotto del 23% (segnalato da Ipr Marketing e Scenari Politici) e si spinge fino al 29,1% di Emg. Quest’ultimo sondaggio attribuisce addirittura ai 5 Stelle (unico caso) un consenso superiore all’intera coalizione di centrosinistra. Stando alla rilevazione diffusa lunedì sera dal tg di Enrico Mentana il Movimento supera di 2,7 punti Pd, Sel e i loro potenziali alleati.

INGROIA SOTTO IL 2% – Per quanto riguarda le formazioni politiche minori, in assenza di riforma elettorale e di rapido ritorno al voto, avrebbero chance quasi nulle di superare la soglia di sbarramento al 4% sia la lista di sinistra Rivoluzione Civile (2,2% alle ultime elezioni) che oggi non viene mai indicata oltre il 2% che Fare per Fermare il declino. Al movimento ultraliberale fondato da Oscar Giannino Scenari Politici e Lorien Consulting attribuiscono oggi un consenso di circa mezzo punto percentuale.

RISCHIO INGOVERNABILITA’ – In uno scenario simile è evidente che, se il nuovo governo nei prossimi mesi non riuscirà ad apportare modifiche alle regole per il voto, il centrodestra non avrà difficoltà a riconquistare alla Camera, come già accaduto nel 2008, l’ampio premio di maggioranza di 340 seggi (il 54% del totale) destinato alla coalizione che ottiene anche un solo voto in più delle altre, e a far eleggere a Montecitorio – quindi – oltre 200 deputati in più di oggi. Solo il Pd potrebbe ritrovarsi con 175 onorevoli in meno. Ovviamente il destino del Senato sarebbe ancora una volta affidata alla roulette dei premi di maggioranza regionali (con rischio di ingovernabilità ancora una volta elevato).

FIDUCIA IN NAPOLITANO – I sondaggisti si sono cimentati anche nella stima del grado di fiducia di cui gode il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appena rieletto per un secondo mandato. Secondo la rilevazione di Ipsos del 15 aprile (pubblicata sulla Stampa il 19 aprile) si fidano del capo dello Stato l’84% degli italiani. Lo stesso istituto non rilevava una quantità di giudizi positivi sul presidente così alta dall’ottobre 2011 (prima del governo Monti). Il 15 aprile (stesso sondaggio Ipsos) l’operato di Napolitano è stato considerato positivo dall’82% del campione intervistato. In questo caso un dato più alto non veniva registrato dal gennaio 2012. Infine, secondo Swg (sondaggio realizzato il 21 aprile e diffuso il giorno seguente ad Agorà) si fidano del capo dello Stato il 55% degli italiani (l’80% degli elettori di centrosinistra, l’85% dei votanti di centro, il 58% del popolo di centrodestra, solo il 28% dei grillini, il 48% delle persone non schierate).

Fonte: giornalettismo.it | Autore: Donato De Sena | Immagini: laPresse / giornalettismo

n schierate).

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