Berlusconi sbarca su Twitter e per “magia” in un solo giorno i follower diventano 70 mila

Berlusconi sbarca su Twitter e per “magia” in un solo giorno i follower diventano 70 mila

01/01/2012 – Sessantamila follower in un solo giorno. Quando basta a far spiccare il volo al profilo twitter «@Berlusconi2013» riconducile in qualche modo all’entourage dell’ex premier Silvio Berlusconi anche se «non ufficiale» («è un’iniziativa di volontari -si legge- il profilo è stato creato da un gruppo di sostenitori»). Aperto il 6 dicembre scorso il profilo ha navigato con qualche centinaio di follower nelle prime settimane dello scorso anno per poi impennarsi prepotentemente a ridosso del veglione di Capodanno, schizzando da 7 mila a quasi 70 mila follower. Quanto basta per incuriosire alcuni utenti di Twitter, che hanno avanzato il sospetto che qualcuno di provata fede berlusconiana abbia acquistato follower. Una prassi non nuova, soprattutto tra le grandi aziende. Ad avvalorare il sospetto che @Berlusconi2013 sia solo un soufflé di cinguettii basta scorrere l’elenco dei 70 mila follower. In mezzo a pochi con un minimo di vitalità sul Social Network in gran parte sono utenti di origine sudamericana che a corredo del profilo non hanno nemmeno una foto ma il tristissimo uovo (l’immagine di “default” su Twitter) e a volte nemmeno un cinguettio.

NON È UN FAKE – Il profilo non è un fake (cioè contraffatto) ma realmente riconducibile a sostenitori di Silvio Berlusconi e nei tweet riporta recenti dichiarazioni del Cavaliere che augura buon anno o commenta la discesa in campo del procuratore antimafia Piero Grasso. Nel profilo si cita anche la data di nascita del fondatore di Forza Italia e viene linkato il sito del Popolo delle Libertà.
CORREZIONI IN CORSA – Ma dopo le prime polemiche sul Social Network qualcuno è subito corso ai ripari con una serie di chiarimenti del tipo: «Il profilo è stato creato da un gruppo di sostenitori» e «chi lo gestisce non riceve un solo euro ma lo fa per passione e stima nei confronti del Presidente Berlusconi». Quindi ne sono stati pure cambiati i connotati, attribuendo il profilo ad un non meglio precisato «Comitato Berlusconi 2013 – Volontari Digitali – Elezioni Politiche 2013 – La forza dell’Italia migliore» e linkato invece del Pdl l’indirizzo iononvotolasx.com che però non rimanda ad alcun sito. Interviene su Twitter anche il deputato Antonio Palmieri, responsabile della comunicazione su internet del Pdl, per ribadire che «non è un account ufficiale di Berlusconi ma frutto dei nostri volontari digitali». Resta la “magia” dei 60 mila follower in un giorno. «@Berlusconi2013 -insiste Palmieri- non ha comprato follower, già offre il suo tempo. Né servirebbe a riconquistare elettori»

imageIL MERCATO DEI FOLLOWER – La questione dei profili twitter gonfiati non è affatto nuova e in passato ha già coinvolto molti personaggi famosi che ci tengono a non fare la figura degli sfigati. E soprattutto di molte aziende, come ha denunciato qualche mese fa il professore Marco Camisani Calzolari, docente di Comunicazione aziendale e linguaggi digitali secondo il quale «l’80% dei fan e dei follower delle aziende italiane è finto». Sempre Calzolari ha spiegato che basta «pagare 20 dollari per ottenere 50mila follower su Twitter e 30 dollari per avere 6mila like su una pagina Facebook». Ci sono due categorie di utenti spiega il docente «quelli finti, creati da un bot e quelli veri e iscritti a portali che propongono l’affiliazione come moneta di scambio».

AZIENDE E NON SOLO – Un «mercato nero» che spesso altera il valore delle sponsorizzazioni e della comunicazione. Secondo Calzolari, infatti, circa le metà dei follower di grandi marchi come Coca Cola o Ikea sono falsi. Nel mirino del docente è finito persino una star della Rete come Beppe Grillo. A suo giudizio degli oltre 600 mila follower del leader del Movimento 5 Stelle circa il 50% sarebbe finto. Accuse che a suo tempo crearono un accesa polemica. Con Grillo che alla fine accusò Calzolari, guarda caso, di essere al soldo di Berlusconi come autore del sito Forzasilvio.it e di manipolare le informazioni per gettare fango sui grillini. Come dire: a sospetto si aggiunge sospetto. A dimostrazione che spesso anche il mondo di internet non ha nulla da invidiare alla politica con i suoi veleni e sospetti.

Fonte: corriere.it | Autore: Alfio Sciacca | Foto: lettera43.it

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