Ingroia: “Mi candido a premier” Attacca Bersani: “Padreterno”

Ingroia: “Mi candido a premier” Attacca Bersani: “Padreterno”

rivoluzione civile29/12/2012 – Lotta antimafia, movimento arancione con sindaci come De Magistris e Leoluca Orlando, un attacco frontale al Pd, a Bersani (“si crede il padreterno”) e alla candidatura di Grasso, “battaglie comuni” possibili con Grillo. Sono i fili principali della conferenza stampa romana in cui l’ex pm di Palermo Antonio Ingroia annuncia la sua candidatura a Palazzo Chigi per il movimento arancione. “Abbiamo due preclusioni, Monti e Berlusconi”.

LA CONFERENZA STAMPA

“Faremo una rivoluzione civile e mi candido come premier”, afferma Ingroia nella sua conferenza stampa: “Ora siamo milioni. Ci sono partiti che vogliono servire la società civile e hanno fatto un passo indietro”. E presenta il simbolo della lista con il suo nome.

“Non abbiamo preclusioni verso nessuno tranne Berlusconi e Monti”. Ingroia si rivolge a Grillo: “Pronti a battaglie comuni con lui. Nasce un nuovo polo alternativo al berlusconismo e al montismo. Noi siamo il vero voto utile”.

“Il Pd candida Grasso – attacca ancora il magistrato Ingroia – che fu scelto da Berlusconi come procuratore antimafia in virtù di una legge del governo Berlusconi che escludeva dal concorso Caselli. E Grasso premiò Berlusconi per la lotta alla mafia di quel governo. Bersani così non va”.

Ingroia in conferenza stampa attacca frontalmente il Pd e il suo segretario: “Il partito ha perso la sua coerenza, contraddittoria la linea di Bersani che ha appoggiato Monti, ha dimenticato la storia di LaTorre, ha ignorato i miei appelli per una politica antimafia nuova”. Ingroia la mette sul personale: “Bersani ha risposto in modo un po’ stravagante, dicendo che non risponde ad appelli pubblici, ma mi auguro che Bersani sappia che l’avevo cercato personalmente, ma non ho ricevuto risposta, me ne farò una ragione. Evidentemente si sente un po’ il padre eterno, Falcone e Borsellino quando li cercavo rispondevano subito”. La porta per il Pd, ha voluto specificare ancora Ingroia dopo aver attaccato i democratici, “rimane aperta”.

Antonio Ingroia apre la conferenza stampa dicendo: “ci siamo. Quando ho iniziato come magistrato non avrei mai immaginato di continuare qui la mia battaglia per la giustizia, legalità e verità sulle pagine buie del nostro paese contro le mafie e la corruzione”. «Non siamo in un Paese normale, non siamo in una situazione normale, siamo in un’emergenza democratica dovuta allo strapotere dei sistemi criminali, dovuta alle insufficienze e alle inadeguatezza della politica». E aggiunge a proposito della sua firma all’appello “Io ci sto”: “Dico grazie alla società civile e alla buona politica, il passo avanti c’è stato”. “Non sono un salvatore della patria – dice ancora – ma uno dei tanti cittadini che si mettono in gioco e rischiano”

“Il mio è un impegno di continuità con l’impegno di magistrato, per la magistratura la strada alla verità l’ha sbarrata la politica e allora – dice motivando il suo schierarsi con il movimento arancione – è necessario entrare in politica”

“Sull’Ilva Monti – attacca – ha sfregiato l’autonomia della magistratura”

Fonte: unita.it | Immagine: ilmessaggero.it

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